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Storia della Scuola Elementare

La legge Casati del 1859 istituì la Scuola Elementare nei paesi di Larciano, Cecina e Castelmartini, ma tante famiglie continuarono a far frequentare dai figli le scuole parrocchiali almeno fino al 1887, cioè all’applicazione della legge Coppino. Edifici scolastici appositi furono allora costruiti solo a Larciano (in via Podesteria, attualmente venduto) ed a San Rocco (attuale sede USL), mentre a Cecina e Castelmartini la scuola fu ospitata in stanze di abitazioni.

In ogni scuola esistevano a fine Ottocento, con stipendio di 400/500 lire annue, un maestro/maestra ed un aiutante (oltre ad una persona preposta dal Comune alla pulizia dell’aula e della latrina). L’insegnante insegnava nelle classi prima, seconda e terza, in turni distinti, per ciascuna classe di due ore. Nonostante la presenza dell’aiutante, era spesso difficile seguire i numerosi alunni (fino a 60), molti dei quali arrivavano in notevole ritardo (dovendo essi sfuggire al controllo dei nonni, che non volevano che i nipoti, soprattutto le bambine, abbandonassero il lavoro dei campi per andare a scuola, esponendosi al rischio di diventare vagabondi).

Eccettuata la frequenza della Messa e del Vespro, il lavoro dei campi era di solito praticato da adulti e bambini anche nei giorni festivi, sotto il controllo degli anziani. L’esame di proscioglimento poteva essere sostenuto in terza, nel mese di luglio, fin dall’età di 7 anni; presiedeva la commissione esaminatrice il sindaco o un consigliere comunale di zona. Dai registri si rileva che molti scolari più grandi, i quali compivano assenze prolungare nei periodi più intensi dei lavori agricoli, riportavano gravi insuccessi nell’esame di proscioglimento. Anche presso il convento delle suore domenicane funzionava una sezione statale.

La legge Daneo-Credaro rese obbligatoria la frequenza della classe quarta, che poteva essere attivata solo presso la scuola di San Rocco, anche nella Sezione gestita dal convento (suor Agnese). In particolare, le suore domenicane continuarono a gestire per alcuni decenni (fino alla Riforma Gentile del 1923) il funzionamento della quarta classe comunale e del biennio popolare di quinta e sesta, nel quale le alunne praticavano anche il cucito, il ricamo e il lavoro a maglia. Dato che nel convento erano ospitate orfanelle “educande”, veniva anche gestita una piccola scuola materna aperta al popolo del paese.

Intorno al 1935, il Regime Fascista dispose l’istituzione della scuola elementare anche nelle piccole frazioni di Biccimurri e Colonna, di una scuola “rurale” in località Case Lotti (che scomparve entro la fine della guerra) e di una scuola sussidiata in località Casa di Monte, frequentata (fino alla terza) dai bambini dei comuni di Larciano e Monsummano distanti dalla scuola di stato più di due chilometri (tale ultima scuola funzionò fino al 1967).

Dopo la riforma Gentile in ogni scuola statale potevano essere frequentate le cinque classi (spesso abbinate in pluriclassi).

Alla fine della guerra la scuola di Cecina fu ospitata nella ex Casa del Fascio fino alla costruzione del nuovo edificio (ora venduto, costruito intorno al 1971).

Intorno al 1958 furono costruiti gli edifici scolastici di Colonna e Castelmartini, nel 1961 e 1963 gli edifici di San Rocco e Biccimurri.

La scuola elementare di Larciano fu soppressa nel 1976, quella di Colonna nel 1988, quella di Biccimurri nel 1988, quella di Cecina nel 1990 (fusione con Castelmartini).

I teams docenti (moduli) furono sperimentati nella scuola di San Rocco e Castelmartini a partire dall’a.s. 1988/89.

Nell’a.s. 2000/2001 tutti i plessi scolastici del Comune di Larciano sono stati riuniti nel nuovo complesso dell’Istituto Comprensivo “Ferrucci” costruito accanto alle Scuole Medie.

Fonte: Istituto Comprensivo “Francesco Ferrucci” – Larciano.

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